DEGUSTAZIONE SOLIDALE CON VERTICALE DI 6 ANNATE STORICHE DI CAPPELLO DI PRETE
???????̀ ? ???????? ???? ??? ??:?? c/o Grand Hotel Tiziano di Lecce, vi aspettiamo per un altro irripetibile evento in cui avremo la possibilità di degustare alcune annate storiche -ed oramai introvabili- di uno dei vini più iconici del nostro territorio, Cappello di Prete dell’azienda Candido, in una serata a sfondo benefico che intende sottolineare il valore umano della solidarietà, del rispetto e valorizzazione delle tradizioni, elementi da sempre incardinati nel mondo del vino.
La degustazione, che sarà condotta dal ??. ???????? ???????????, consigliere nazionale AIS e che vedrà la presenza del produttore, ??. ?????????? ???????, prevede un percorso tra le annate 1975, 1977, 1993, 2005, 2103 e 2017 (queste ultime due in formato magnum).
Il wine-tasting si concluderà con l’abbinamento dei vini in degustazione ad un piatto appositamente studiato per la serata e realizzato dallo chef resident.
Ad ogni partecipante verrà inoltre consegnata una bottiglia di Cappello di Prete il cui relativo costo, compreso nel contributo di partecipazione previsto per la serata, sarà devoluto in beneficenza alla ??????? ????????? ?? ?????.
???????? ?? ????? – Quarantasette anni di negroamaro in bottiglia!
Un’idea di Alessandro Candido e Severino Garofano che, entrambi, hanno mutato in sostanza piacevolmente fruibile. Trascorso quasi mezzo secolo ma un portamento fiero del suo cammino: un’uva da taglio che diventa nobilissimo vino e di grande personalità.
Inizi degli anni ’70 del secolo breve, i fratelli Candido, Alessandro e Giacomo, già storici imbottigliatori di rosato di negroamaro, vollero mettere sottovetro anche una vinificazione rossa di quel vitigno. C’era l’enologo venuto dall’Irpinia che ispirò il rinascimento dell’enologia di Puglia. C’era una mappatura dei terreni dell’azienda Candido, oggi si direbbero dei cru se fossimo oltralpe. C’era il niurumaru, c’era il desiderio di avere un vino rosso che innovasse il panorama per originalità del carattere e la tipicità. E c’erano anche dei piccoli carati di legno pregiato.
Uno dei cru più vocati all’uva da compagnia si chiama proprio Cappello di Prete, mettere insieme generosità del terreno, dedizione alla coltivazione storica e sapienza enologica non può che restituire qualcosa che diventa etichetta di riferimento per il mondo intero.
Il Cappello di Prete, pugno di ferro in guanto di velluto, morbido e possente, continua ad essere uno dei vini la cui etichetta genera prestigio a chiunque la proponga.
Perché dietro al Cappello di Prete c’è sempre Alessandro che ne garantisce la continuità e, nonostante il tempo, i collaboratori che si sono avvicendati ne hanno compreso lo spirito e modellato l’evoluzione. Con il contributo extra ordinario di Leonardo Pinto, attuale consulente enologico.
Il risultato? La moda c’è chi la segue e c’è chi la determina, il Cappello di Prete appartiene alla seconda categoria. Non resta che la verifica. Non resta che il piacere del riscontro. E, dunque, si vada a provare se davvero, in un calice, possano convivere il fu, l’è ed il sarà.
Numero massimo di partecipanti 60 persone, pertanto gli interessati, al fine di garantirsi la partecipazione, attesa l’unicità e l’irripetibilità dell’evento, sono pregati di curare quanto prima la prenotazione inviando una email all’indirizzo: ??????.????????@?????.??? attendendo riscontro.
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